Le risorse non rinnovabili

Sono caratterizzate da tempi di formazione molto lunghi, per cui il loro utilizzo porta ad un progressivo esaurimento. Sono risorse di questo tipo: i minerali, i metalli, le fonti energetiche come il carbone e il petrolio. Nell’analisi di queste risorse è importante distinguere tra: stock, risorse e riserve. (nella foto: alcune piattaforme “offschore” per l’estrazione del petrolio. Vere e proprie città galleggianti)

Per stock si intendono tutti i beni naturali presenti sulla Terra  che possono o potrebbero in un futuro, essere utili all’uomo. Con il termine risorsa si intende una quantità di materiali già scoperti e ben localizzati, la cui entità è stata stimata e che possono essere sfruttati in presenza di determinate condizioni economiche e tecniche.

Le riserve rappresentano una parte circoscritta di queste risorse, per la quale esistono condizioni economiche, tecnologiche e politiche che ne consentono l’utilizzo al momento attuale. Per esempio una risorsa mineraria diventa riserva quando la sua disponibilità è accertata con precisione, il suo utilizzo è possibile rispetto alle tecnologie e agli strumenti disponibili in quel momento e vi sono le condizioni politiche ed economiche  che rendono vantaggioso il suo sfruttamento.

Per tutte queste ragioni la consistenza della riserva di una determinata risorsa può variare nel tempo. Possiamo dire, per esempio, che le riserve attuali di petrolio potrebbero aumentare, non solo a causa di nuovi ritrovamenti dovuti al miglioramento delle tecniche di ricerca, ma anche all’aumento del costo del greggio che renderebbe conveniente lo sfruttamento di giacimenti ritenuti oggi troppo costosi.

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